L’obesità è una malattia cronica risultante dalla complessa interazione tra ambiente, stile di vita, e alterazioni metaboliche geneticamente determinate e solo parzialmente controllabili dalla volontà. L’eccesso ponderale ha rilevanti ripercussioni sulla qualità della vita (QoL) del paziente, sia dal punto vista psicologico (aumento prevalenza di depressione ed ansia) sia di possibile riduzione dell’autonomia (aumento prevalenza dell’artrosi e della stanchezza).
L’obesità è, inoltre, associata a comorbilità/complicanze che incidono sfavorevolmente sull’aspettativa di vita: diabete mellito tipo 2, ipertensione arteriosa, dislipidemia, gotta, sindrome delle apnee notturne (OSAS) e aumento del rischio cardio-vascolare (stroke, cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco), oncologico ed infettivo. L’obesità è quindi tra le principali cause di morte e disabilità nella regione Europea, causando più di 1.2 milioni di decessi per anno, corrispondenti a oltre il 13% della mortalità totale. La prevalenza dell’obesità in Italia è in costante aumento e rappresenta una vera emergenza sociale in tutti i Paesi sviluppati. Negli adulti nella regione Europea essa è più alta che in qualsiasi altra regione dell'OMS, fatta eccezione per le Americhe. La situazione è in costante peggioramento in quasi tutti i paesi Europei. La previsione è che nel 2035 il 40% della popolazione mondiale sarà affetta da obesità.
I dati provenienti dal sito di sorveglianza PASSI del Ministero della Salute evidenziano una prevalenza dei soggetti in sovrappeso del 33% e quelli con obesità del 10%, anche se per questa ultima stima è presente un’ampia variabilità Regionale con un range che va dal 13% della Campania al 5% e 2% rispettivamente della Provincia autonoma di Bolzano e della Valle d’Aosta. In Italia la percentuale di popolazione in eccesso ponderale cresce all’aumentare dell’età e, in particolare, il sovrappeso passa dal 14% della fascia di età 18-24 anni al 46% tra i 65-74 anni, mentre l’obesità passa, dal 2,3% al 15,3% per le stesse fasce di età. Inoltre, la condizione di eccesso ponderale è più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne (sovrappeso: 44% vs 27,3%; obesità: 10,8% vs 9%).
Il Medico di Medicina Generale (MMG) incontra quotidianamente molti pazienti con obesità, essendo il problema medico cronico più frequente nella popolazione generale, per cui è fondamentale che il MMG sia motivato e formato al suo trattamento. Stando alle attuali stime di prevalenza dell’obesità, ogni MMG avrà in carico, tra i suoi pazienti circa 500 pazienti in sovrappeso e 150 pazienti con obesità, quindi i pazienti con obesità rappresentano un importante carico di lavoro. La posizione del MMG nella gestione del problema obesità è centrale, come definito anche dagli standard italiani per il trattamento dell’obesità SIO - ADI (Società Italiana dell'Obesità - Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) e dalle Linee guida europee che forniscono indicazioni sui compiti del MMG e soprattutto sugli approcci comportamentali al paziente con obesità. Ogni contatto del MMG con una persona con un problema di sovrappeso /obesità dovrebbe essere sfruttato in modo opportunistico per sensibilizzare il paziente sulla problematica e sulle possibilità di soluzione. È necessario inquadrare in paziente con obesità (classe di obesità e gravità della malattia secondo EOSS (Edmonton Obesity Staging System) sia per stabilire in quale setting gestire il paziente, sia per il tipo di trattamento (stile di vita, farmaci, chirurgia bariatrica, riabilitazione).
Gli approfondimenti diagnostici necessari nell’approccio al paziente con obesità hanno essenzialmente lo scopo di riconoscere le patologie strettamente collegate all’obesità e di riconoscere le poche patologie endrocrinologiche che potrebbero essere alla base di una obesità secondaria. Il MMG ha il compito di affrontare un iter diagnostico e terapeutico convincente ed efficace. Il primo passo consiste nell’evitamento di ogni tipo di stigmatizzazione delle problematiche legate al peso corporeo tra le quali il MMG deve muoversi sempre con grande delicatezza. Il riconoscimento delle comorbilità del paziente obeso è un momento essenziale per il trattamento di queste, tenendo presente che la perdita di peso è essa stessa terapia delle comorbilità ed il beneficio atteso è rilevante nella maggior parte di casi anche con un calo ponderale del 5-10% del peso corporeo.
Contemporaneamente il MMG deve stabilire con il paziente obiettivi reali e possibili cambi dello stile di vita, rivalutando periodicamente gli obiettivi raggiunti e evidenziando la necessitò di un invio a centro specialistico nel caso di gravi disturbi alimentari, dove si evidenzi una complessa eziologia, in caso di gravi comorbilità o qualora si ripetano numerosi insuccessi terapeutici. Per tutte queste ragioni è essenziale coinvolgere il MMG in progetti formativi che migliorino le competenze cliniche e gestionali in tema di obesità, con un approccio multidisciplinare e personalizzato, che include:
- Modifiche dello Stile di Vita
- Supporto Psicologico
- Farmacoterapia
- Chirurgia Bariatrica